Io leggo la tua storia

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Alcuni anziani disponibili a raccontare le proprie storie, una narratrice pronta a coglierne gli aspetti salienti e trasformare i racconti orali in narrazione scritta, i bambini di scuole materne ed elementari che rileggono i racconti a voce alta e li illustrano: sono questi ingredienti del progetto di storytelling che viene realizzato in questi mesi a Domus meridiana.

Gli anziani hanno un patrimonio di storie che costituiscono le loro radici; a questo attingono per dare forma e senso alla frammentata quotidianità. Il progetto “Io leggo la tua storia” parte da queste ed invita gli ospiti a raccontarle. Giorgia Mosna, promotrice di lettura ed esperta di letteratura per l’infanzia, ha ascoltato i racconti e li ha trascritti utilizzando gli schemi narrativi ricorrenti in fiabe e favole. “Ma non abbiamo voluto fermarci qui”, spiega Lorenzo Clari che, insieme a Michela Pisetta, segue il progetto: “Abbiamo pensato di dare letteralmente voce alle storie, ed abbiamo scelto la voce dei bambini: coinvolgendo le scuole per l’infanzia e primaria lavoriamo anche sulla socializzazione e l’incontro. È importante che chi vive qui non smetta di interagire con il mondo esterno alla residenza”.

Gli obiettivi del progetto sono molteplici: coinvolgere attivamente gli ospiti in una attività di narrazione in prima persona, esporli alla narrazione della loro storia personale in chiave letteraria e mitica, dare senso e valorizzare le storie del vissuto personale.

La chiave innovativa del progetto sta nella metamorfosi che una storia subisce nel momento in cui viene trascritta: “Per poter vivere sulla carta – scrive Giorgia Mosna - la storia deve armarsi di meccanismi di narrazione diversi, subendo una metamorfosi che la strappa al vissuto quotidiano e la mitizza. In questa ottica può diventare una narrazione disponibile per chiunque voglia leggerla”.

Il progetto è entrato ora nella fase finale: in queste settimane gli ospiti di Domus meridiana hanno incontrato i bambini delle scuole, stabilendo con loro un rapporto. I bambini illustreranno le storie restituendo agli anziani un’immagine che rappresenti il loro racconto e leggeranno a voce alta i testi preparati da Giorgia Mosna. I racconti diventano così patrimonio comune, pronti ad essere proposti all’intera comunità ma anche ad esser riscoperti da chi li aveva originariamente riferiti.

Cornelia Dell'Eva

16/12/2019