Eccellenza e disabilità

Foto für Exzellenz und Behinderung

Conca d’oro è il nome di una fattoria sociale di Bassano del Grappa che lavora sull’inclusione e sulla qualità dei prodotti, dando ad entrambe le cose la stessa importanza: un approccio innovativo con una forte spinta imprenditoriale che ha incuriosito Enrico Camin, responsabile dei convitti per persone con disabilità di Laives-Cortaccia-Egna. Tanto che ha organizzato una trasferta-studio per conoscerlo meglio.

“Negli ultimi mesi ho partecipato a due importanti congressi sulla disabilità a Torino e a Rimini – spiega Camin - e in entrambi i casi tra i relatori c'era il presidente dell'Associazione Conca d'Oro, Fabio Comunello, noto psicoterapeuta, autore di diversi manuali sulla pedagogia speciale e docente universitario. Ciò che mi ha subito colpito è carattere imprenditoriale che muove tutta l'attività della Fattoria, a sua volta motore di un approccio assolutamente centrato sulle persone con disabilità che ci lavorano”.

In che senso parla di imprenditoria?

La Fattoria produce principalmente frutta, verdura e pane. Questi alimenti vengono poi venduti nel negozio interno, oppure utilizzati nel ristorante Conca d’Oro, un ottimo ristorante citato sulla guida del Gambero Rosso. Nella Fattoria il motto è che al negozio e al ristorante interni ci vanno soltanto prodotti "eccellenti". Il fatto che a coltivare, raccogliere, pulire e cucinare questi prodotti ci siano giovani con oggettive difficoltà non deve essere una giustificazione per una produzione mediocre o normale, e non deve essere la motivazione che porta i clienti ad acquistare quei prodotti.

Come si coniuga questa visione con l’attenzione alle persone con disabilità?

Certamente tengono conto della disabilità, adattando metodologie e tempi, ma il prodotto finale deve essere comunque perfetto, perché anche il giovane disabile può riuscirci, a prescindere dalla sua disabilità. E il cliente non deve arrivare per la volontà di fare un’opera di bene ma per la qualità del prodotto che trova. Alla base di tutto ciò vi è l’iniziativa imprenditoriale e la creatività che Comunello e i suoi collaboratori hanno saputo mettere sul campo sin dall’inizio, quando hanno iniziato l’attività, passo dopo passo, dalla ristrutturazione dell’immobile alle prime coltivazioni, all’apertura del ristorante.

Quante persone sono occupate alla Fattoria?

In Fattoria lavora circa una quarantina di persone, tra giovani con disabilità ed operatori. Si occupano di tutti gli aspetti produttivi, dalla coltivazione, alla raccolta, dalla vendita presso il negozio interno fino al lavoro presso il ristorante.

Un’iniziativa del genere potrebbe nascere anche in Alto Adige?

Credo che il fatto che da noi i servizi sociali siano perlopiù pubblici e il fatto che la nostra Provincia ci metta a disposizione molti soldi, finisca con l’inibire sia la creatività, che porta speso a far di necessità virtù, che lo spirito imprenditoriale, ovvero la voglia di assumersi dei rischi, il saper "disobbedire" a regole burocratiche a volte eccessivamente restrittive. (cde)

02/07/2019